Quali sono i consumi di vino in Francia a seconda delle generazioni?

L’indagine condotta da IWSR e Wine Intelligence* per la WineParis/Vinexpo** mostra i dati sulle abitudini di consumo di vino in Francia di generazione in generazione. Anche se i modelli di comportamento variano poco e niente, ce ne sono tuttavia alcuni che differiscono a seconda dell’età. Quali sono le abitudini e i modelli di comportamento dei cosiddetti “boomer” e dei “millennial”? Una questione di carattere intergenerazionale.

In breve:

  • Come sono i consumi in base all’età?
  • Quali tipi di vino si preferiscono e di che colore sono?
  • In che luoghi si preferisce bere vino?
  • In cosa consiste il potere delle certificazioni?                                                                 

Come sono i consumi in base all’età?

Non sorprende che lo studio dimostri che la frequenza dei consumi aumenta in funzione dell’età. I cosiddetti “boomer” (individui di 55 anni di età o più) rappresentano quasi un consumatore su due in Francia (47%). Consumano vino molto più frequentemente delle altre generazioni: il 33% di loro dice di bere vino almeno da 3 a 5 volte alla settimana. Segue la generazione X (40-54 anni) con il 25% dei consumi, poi i millennial (25-39 anni), con il 21%, e infine dalla generazione Z (18-24) con il 7%. Il consumo medio è di 9,6 volte al mese per i boomer. Per i più giovani questa media è di circa 7 volte al mese.

Sebbene la diminuzione del consumo, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 39 anni, preoccupi tutti gli operatori da diversi decenni, lo studio dimostra che questa popolazione rappresenta il 28% dei consumatori di vino in Francia. Ciò indica che l’indifferenza di questa popolazione rispetto al vino è minore di quanto si pensasse in precedenza. Per il 46% di essi, il consumo di vino è prevalentemente legato a occasioni festive, vincolato a determinati contesti sociali e associato al valore della condivisione con la famiglia. L’idea di scoprire è particolarmente promettente e importante per questa generazione che non ha ancora preso determinate abitudini e che vuole scoprire nuovi sapori, nuovi abbinamenti tra piatti e vini.

Un’altra sorpresa è la generazione X, di età compresa tra i 40 e i 54 anni, che rappresenta il 25% dei consumatori di vino in Francia e che consuma meno della generazione di quelli di età compresa tra i 18 e i 39 anni (28%). Il 52% della generazione X preferisce il vino per arricchire i piatti e sono generalmente disposti a provare vini nuovi e diversi (59%).

Quali tipi di vino si preferiscono e di che colore sono?

I vini bianchi, più morbidi e più dolci, come lo Chardonnay o il Sauvignon sono i preferiti della generazione tra i 18 e i 39 anni. La generazione X, tra 40 e 54 anni, mostra di avere gusti più equilibrati aperti a vini rossi, bianchi e rosati. Per quanto riguarda i boomer, sono particolarmente inclini a consumare vini rossi (54%), soprattutto il Merlot. A loro piace anche, ancor più dei giovani, bere vini naturali morbidi.

In che luoghi si preferisce bere vino?

Sebbene il 90% dei consumatori di tutte le età riferisca di consumare vino nei ristoranti, la generazione Z dichiara di svolgere il 49% del consumo nei bar e nei caffè. La catena di fornitura è abbastanza rappresentativa di questa gioventù, in quanto il 53% delle persone tra i 18 e i 24 anni e il 49% delle persone tra i 25 e i 39 anni dichiara di acquistare vino online. La generazione X preferisce le enoteche dove effettuano il 44% dei loro acquisti. 

Per i boomer, il consumo di vino si colloca nell’ambito degli acquisti di routine (46%) ed è piuttosto destinato ai pasti normali.

In cosa consiste il potere delle certificazioni?                                                                      

Il potere persuasivo delle certificazioni è elevato e marcato soprattutto tra i giovani consumatori, poiché il 55% della generazione Z e il 53% dei millennial affermano di fare riferimento alla certificazione AB, che è considerata la più appetibile per l’acquisto di vini. 

Come evidenziato dallo studio: “In Francia, lo stile di vita e il vino uniscono ancora le diverse generazioni, dove trasmissione e scoperta sono le parole chiave”.

Anne Schoendoerffer, Tradotto da: Anna Monini

Fonte:  Wine Paris & Vinexpo Paris, ©Angelov/Adobestock

* Indagine condotta in Francia, nell’aprile 2022 con 1023 intervistati.

**: La quarta edizione del WineParis/Vinexpo si terrà dal 13 al 15 febbraio 2023.

       

Il vino, un’identità europea?

I vigneti del Sud-Ovest sono stati riconosciuti come “itinerario culturale europeo” dal Consiglio d’Europa nel giugno 2022. L’Associazione dei Vini del Sud-Ovest (IVSO l’acronimo francese) è la prima delle organizzazioni vitivinicole ad impegnarsi, attraverso l’itinerario europeo “ITER VITIS, il cammino delle viti” e il cammino di Santiago de Compostela. Diamo uno sguardo a questa vasta area vitivinicola che organizza la sua offerta attraverso ITER VITIS. Come? Perché?

In sintesi

  • I vini del sud-ovest?
  • ITER VITIS, il cammino delle viti: che cos’è?
  • Iter VITIS sulle vie del vino del sud-ovest: Perché?
  • “Da San Giacomo Apostolo a San Vincenzo”: un calendario di conferenze e degustazioni

Vini del sud-ovest?

Cos’hanno in comune l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) Aveyron, la IGP Landes e la IGP Périgord? Appartengono ai vasti vigneti del Sud-Ovest, così come le Denominazioni di Origine Protetta (DOP) Irouléguy, Gaillac e Cotes de Millau.  In totale, questa zona vitivinicola raggruppa 29 DOP e 13 IGP tra l’Oceano Atlantico, i Pirenei e il Massiccio Centrale. Si estende su 13 dipartimenti distribuiti in 2 regioni, l’Occitania e la Nuova Aquitania, per un totale di 55.452 ettari di vigneti. 

Questa è la culla di 130 vitigni emblematici e/o del patrimonio, come il Malbec per la denominazione Cahors, la Négrette per Fronton, il Fer Sevadou per Gaillac, il Tannat per Madiran o il Manseng per Jurançon. Tale zona vitivinicola, in termini di volume, è il quarto vigneto della Francia. La sua produzione ha raggiunto i 3,6 milioni di ettolitri (nel 2020), di cui il 55% corrisponde al vino bianco (secco e liquoroso), il 32% al vino rosso e il 13% al vino rosato. Raggruppa 8.261 aziende agricole, 28 cantine sociali che generano, secondo l’associazione, 1 miliardo di ricavi con le vendite e 13.000 posti di lavoro. 

ITER VITIS, il cammino delle viti: Che cos’è?

Il piano degli itinerari culturali mira a promuovere patrimoni di carattere transnazionale come l’Itinerario europeo delle abbazie cistercensi, le Rotte dell’olivo o l’Itinerario Culturale Europeo della Vite e del Vino “ITER VITIS, il cammino delle viti”. Al momento ci sono 48 itinerari con venti paesi partecipanti, dalla Georgia passando attraverso il Libano fino a raggiungere i vigneti del Sud-Ovest.

“Iter VITIS, il cammino delle viti” è stato certificato dal 2009 dal Consiglio d’Europa – spiega Emanuela Panke, presidente di ITER VITIS. Alla base di ITER VITIS c’è un’idea fondamentale: la cultura del vino, la vinificazione e i paesaggi vitivinicoli sono particolarmente rilevanti per la cucina europea e quella mediterranea. Già a partire dal processo di domesticazione della vite, l’evoluzione di questa coltura e la sua diffusione hanno rappresentato un grande passo per l’umanità. I vigneti hanno plasmato il territorio e le usanze delle persone che vi abitano. Da un territorio all’altro, il vino è un messaggio che viaggia e permette di viaggiare. È quindi un simbolo delle identità europee.

L’obiettivo di ITER VITIS, il cammino delle viti, è quello di costruire ponti tra viticoltura, turismo, cultura e patrimonio agricolo. 

ITER VITIS sulle vie del vino del Sud-Ovest: Perché?

Questa certificazione consentirà ai vini del Sud-Ovest di accrescere il prestigio del suo vasto territorio ed esaltarne l’arte, nonché di sensibilizzare i viticoltori, gli abitanti, le autorità e i visitatori alla dimensione patrimoniale, culturale ed ecologica della vigna del Sud-Ovest, al di là della dimensione produttiva. “La cultura è un valore aggiunto per gli enoturisti. Con i vigneti del Sud-Ovest, svilupperemo il turismo del vino dalle molteplici attività”, afferma Emanuela Panke. 

“Da Santiago Apostolo a San Vincenzo”: un calendario di conferenze e degustazioni

Un primo esempio di sinergia tra questi itinerari culturali è rappresentato dal Cammino di Santiago di Compostela e dai vigneti del Sud-Ovest. Conferenze e degustazioni* sono organizzate nella zona vitivinicola dal 25 luglio 2022, festa di San Giacomo Apostolo (Santiago de Compostela), al 19 gennaio 2023, festa di San Vincenzo, patrono dei viticoltori.  E questo è solo l’inizio.

Anne Schoendoerffer

Fonti : ITER VITIS Route, www.vignobles-sudouest.fr, Anne Schoendoerffer, © AdobeStock/SpiritProd33

*Date e luoghi delle conferenze (ordine del giorno attualmente in costruzione)

25 luglio 2022: vigneto di Irouleguy

22 settembre 2022: vigneto di Estaing

20 ottobre 2022: vigneto di Gaillac

26 novembre 2022: vigneto di Gers

15 dicembre 2022: vigneto di Fronton

19 gennaio 2023: vigneto di Cahors

Naturale

Tappi naturali di alta gamma, per vini di alta qualità

Lunghezza:
esiste in 38-44-45 e 49 mm

Diametro:
24,0 +/- 0,5 mm

Il tappo naturale BOURRASSÉ viene realizzato su misura per il prodotto finale. La sua figura e le sue finiture saltano all’occhio prima che il vino bagni le labbra.

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      Cristal® X

      Tappo microgranulato prodotto a stampo individuale con polpa di sughero dearomatizzato con co2 supercritica per assicurare totale assenza di sapore.

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      48 +/- 0,5 mm

      Diametro:
      23,5 +/- 0,5 mm

      Durata di conservazione massimale consigliata dopo tappatura, secondo la dimensione :
      10 anni

      Il processo di CO2 supercritica di ultima generazione integra il processo di controllo del profilo aromatico, garantendo una neutralità assoluta.

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        Cristal® V

        Tappo microgranulato prodotto a stampo individuale con polpa di sughero dearomatizzato con co2 supercritica per assicurare totale assenza di sapore.

        Lunghezza:
        44 +/- 0,5 mm

        Diametro:
        23,5 +/- 0,5 mm

        Durata di conservazione massimale consigliata dopo tappatura, secondo la dimensione :
        5 anni (fino a 7 anni a seconda del vino)

        Il processo di CO2 supercritica di ultima generazione integra il processo di controllo del profilo aromatico, garantendo una neutralità assoluta.

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          Cristal® III

          Tappo microgranulato prodotto a stampo individuale con polpa di sughero dearomatizzato con co2 supercritica per assicurare totale assenza di sapore.

          Lunghezza:
          44 +/- 0,5 mm

          Diametro:
          23,5 +/- 0,5 mm

          Durata di conservazione massimale consigliata dopo tappatura, secondo la dimensione :
          3 anni

          Il processo di CO2 supercritica di ultima generazione integra il processo di controllo del profilo aromatico, garantendo una neutralità assoluta.

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            Delta®

            Tappo microgranulato prodotto a stampo individuale con sughero dearomatizzato seguendo il procedimento vortex®

            Lunghezza:
            existe in 38 e 44 mm

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            23,5 mm +/- 0,5 mm

            Conservazione massima raccomandata dopo la tappatura:
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            Delta® è la soluzione tecnica di chiusura a base di sughero che beneficia delle qualità di flessibilità de elasticità del sughero naturale.

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              Monopole OSMOZ®

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              regolare e nel rispetto del carattere di ogni vino

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              Conservazione raccomandata dopo la tappatura fino a 15 anni*

              Processi di dearomatizzazione esclusivi:
              – VORTEX® per il corpo e
              la polpa del sughero,
              – VXX® per le rondelle di
              sughero massiccio, 
              assicura la padronanza del profilo aromatico di MONOPOLE Osmoz®.

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                OSMOZ®

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                Conservazione raccomandata dopo la tappatura: fino a 12 anni

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                – VORTEX® per il corpo e
                la polpa del sughero,
                – VXX® per le rondelle di
                sughero massiccio, 
                assicura la padronanza del profilo aromatico di Osmoz®.

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