Adattare la viticoltura ai cambiamenti climatici: l’innovativo progetto di ricerca LACCAVE e le sue proposte rivoluzionarie

Nome: LACCAVE. Data di nascita: 2011. Obiettivo: adattare la viticoltura ai cambiamenti climatici. In 10 anni il progetto INRAE LACCAVE* ha riunito oltre 100 ricercatori e dottorandi di diverse discipline (genetica, ecofisiologia, agronomia, scienze ambientali, enologia, geografia, economia, sociologia…), ha dato origine a 10 tesi di laurea e ha riunito gli attori favorevoli all’adattamento della viticoltura ai cambiamenti climatici. Questo progetto strabiliante si trova ora alla guida delle attuali politiche pubbliche francesi. Quali sono le sue caratteristiche fondamentali? Quali sono le possibilità prese in considerazione dal progetto? Ecco cosa prevede il progetto nello specifico.

In breve:

  • LACCAVE: un futuro e un messaggio di speranza, se…
  • Quali sono gli effetti dei cambiamenti climatici sui vigneti?
  • Quali sono le possibili soluzioni e sono già state sperimentate?

LACCAVE: un futuro e un messaggio di speranza, se…

Il progetto LACCAVE ha definito per il 2050 un prospetto che comprende quattro possibili scenari presentati in sette regioni viticole francesi e che hanno dato luogo a 2.700 diverse proposte di intervento. I dati raccolti sono serviti ad alimentare le riflessioni dei professionisti che, sotto il coordinamento dell’INAO e di France Agrimer, hanno elaborato una “strategia dell’industria del vino per rispondere ai cambiamenti climatici”, presentata il 26 agosto 2021 al Ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione.

Dal 2012 centinaia di ricercatori studiano le condizioni di adattamento ai cambiamenti climatici nel settore vitivinicolo*. Anche se oggi siamo allarmati da questa situazione, le conclusioni dei ricercatori ci danno speranza: l’impatto della trasformazione climatica sui vigneti continua a crescere, ma ci sono dei modi per farli adattare a queste nuove condizioni. E questo solo se l’aumento delle temperature sarà contenuto a meno di 2°C e se gli sforzi congiunti dell’industria, delle autorità pubbliche e degli attori della ricerca continueranno ad essere ottimi e costanti.                             

Quali sono gli effetti dei cambiamenti climatici sui vigneti?

Non sorprende che la ricerca di LACCAVE confermi che l’impatto dei cambiamenti climatici sta diventando sempre più forte nei vigneti di tutto il mondo. Facciamo qualche esempio pratico:

Siccome le fasi di sviluppo della vite sono più precoci, la pianta risente molto di più delle gelate primaverili, come quelle che hanno pesantemente danneggiato i vigneti francesi quest’anno.  Un’altra conseguenza è che anche la vendemmia è più precoce, perciò le caratteristiche dei vini cambiano: gradazione alcolica più alta, acidità ridotta e aromi alterati. Gli altri effetti sono i danni causati da eventi estremi (distruzione delle colture, aumento dell’erosione, ecc.), incendi o una maggiore concentrazione di parassiti nelle annate e nelle regioni più umide.

Quali sono le possibili soluzioni e sono già state sperimentate?

Per fortuna delle soluzioni ci sono. Il progetto LACCAVE ne ha identificate alcune. Ad esempio:

La conservazione e il miglioramento dei terreni viticoli sono oggi indispensabili per migliorare la resistenza dei vigneti; è buona prassi combinare le tecniche di diserbo con un apporto di materie organiche (compost, pacciamatura, erba organica, ecc.) e di strumenti per combattere l’erosione…

Il rinnovamento e la diversificazione delle piante attraverso antichi vitigni provenienti dalla Grecia o dall’Italia e che, ad esempio, sono in grado di resistere meglio alla siccità e alle temperature più alte o, anche, possono produrre meno zuccheri o generare più acidità. Inoltre, la creazione di varietà o vitigni resistenti.  Occorre perciò sostenere e coordinare il lavoro svolto presso i campi di conservazione, i laboratori di analisi e le reti di osservazione per facilitare la condivisione delle informazioni.

Senza dubbio, anche l’acqua e la sua gestione fanno parte del progetto, con diverse soluzioni e al tempo stesso una raccomandazione: favorire le pratiche agricole ecologiche che si basano sul risparmio idrico al fine di lasciare una larga parte dei vigneti senza irrigazione.

E , oltre ai vitigni resistenti, anche la consapevolezza dei consumatori costituisce parte integrante del progetto” per sensibilizzarli e coinvolgerli nelle strategie da mettere in atto per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici”.

Come sottolinea il direttore della ricerca Jean-Marc Touzard, corrispondente di LACCAVE con Nathalie Collat: “l’industria vitivinicola è esemplare nell’affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici poiché ha subìto gravi perdite ed è divenuta per questo un settore molto preparato in merito. Ha anche un ruolo esemplare nello studio e nell’implementazione di strategie di adattamento in tutto il mondo, con un approccio più completo rispetto ad altri settori.”

Anne Schoendoerffer, traduzione di Anna Monini

Fonti: INRAE, Jean-Marc Touzard, Anne Schoendelerffer

**Questo progetto è finanziato e coordinato dall’INRAE ( l’Istituto nazionale francese di ricerca per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente) e diretto dal CNRS (il Centro nazionale francese per la ricerca scientifica), in collaborazione con diverse università, l’Istituto Agro (l’Istituto nazionale francese di educazione superiore per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente) e Bordeaux Sciences Agro (la Scuola nazionale superiore francese di scienze agrarie), così come con le principali organizzazioni di settore, l’INAO (l’Istituto nazionale francese di tutela dell’origine e della qualità), il FranceAgrimer (l’Istituto nazionale francese di tutela dei prodotti dell’agricoltura e della pesca), le camere dell’agricoltura, l’IFV (l’Istituto francese della vigna e del vino), le organizzazioni interprofessionali e i sindacati delle denominazioni.I risultati della ricerca condotta nell’ambito del progetto LACCAVE sono disponibili sulla piattaforma collaborativa VINEAS