Oenomed: promuovere le buone pratiche della viticoltura sostenibile in tutto il Mediterraneo

Oenomed è un progetto pilota di cooperazione transfrontaliera tra Tunisia, Libano, Italia e Francia. La Tunisia si trova a capo del programma. L’obiettivo del progetto non è solo di tutelare, ma anche di migliorare e promuovere le buone pratiche nella viticoltura sostenibile. La sfida è arrivare ad un marchio “Vino delle aree protette del Mediterraneo”.  Da chi e come è stato pensato? Parliamo di questo progetto virtuoso.

In breve:

  • Chi c’è dietro Oenomed?
  • Le carte di Oenomed
  • I prossimi passi

Chi c’è dietro Oenomed?

Questo progetto pilota mira ad aiutare in particolare circa 40 piccole e medie imprese vitivinicole: 8 in Francia, 8 in Italia, 8 in Libano e 12 in Tunisia e si rivolge anche alle 7.000 imprese esistenti nei quattro paesi partecipanti. Finanziato per il 90% dall’Unione europea nel Mediterraneo, il fondo totale stanziato è di 2,7 milioni di euro. L’ambizioso programma gode di sostegno istituzionale e tecnico in ogni paese, per un totale di 12 partner. In Francia, a livello istituzionale, il dipartimento di Herault e l’Unione AOC Languedoc stanno promuovendo questo progetto. Nel campo della ricerca scientifica, l’INRAE (Istituto Nazionale di Ricerca agricola), diretto da Jean-Marc Touzard, è alla guida della ricerca. Il direttore della ricerca ha curato nel 2016 un tentativo di individuare le sfide per l’industria vitivinicola per il 2050 in relazione al cambiamento climatico. Secondo lui, “il Mediterraneo è un importante centro di biodiversità ”. Oenomed permette di “mettere insieme la rete e la cooperazione degli attori del mondo del vino nell’area del Mediterraneo”. Secondo Philippe Carbonnel, ingegnere del dipartimento Herault, che è all’origine di Oenomed con il suo omologo italiano, il progetto “permetterà di dare valore alle pratiche viticole che rispettano l’ambiente e che possono essere applicate altrove”.  Inoltre, mette in evidenza: “La storia dei vigneti è anche la storia del Mediterraneo, un indicatore piuttosto interessante  dell’identità mediterranea”.

Le Carte di Oenomed

Il programma è stato ufficialmente lanciato dal vivo in diretta live da Tunisi nel maggio del 2021. A partire da quella data, ciascuno dei quattro paesi si è impegnato per stabilire delle carte che stabilissero le specificità locali. Florian Berge, ingegnere agronomo dell’INRAE (Istituto Nazionale di Ricerca agricola), responsabile della coordinazione tecnica in Francia, spiega: “Ogni Paese ha la sua Carta, ma esiste un’identità comune che tiene conto delle particolarità locali, adattandosi a ogni contesto”.

La Carta locale dell’Oenomed riporta le condizioni e gli impegni che le aziende del settore vitivinicolo di un territorio associato a un’area protetta mediterranea devono rispettare per potersi avvalere del marchio “Vino delle aree protette mediterranee“. La Carta locale è coerente con i valori e i principi generali della Carta mediterranea, vale a dire:

1. Preservare e valorizzare le risorse del patrimonio che sono alla base dell’identità mediterranea: biodiversità, acqua, suolo e paesaggi, resti e siti storici, prodotti, elementi materiali e immateriali dell’attività vitivinicola.

2. Rispettare la Guida dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) sulla viticoltura sostenibile.

3. Incoraggiare le iniziative di consultazione locale tra gli attori coinvolti nella viticoltura e nella produzione di vino e con coloro che si occupano della gestione di queste risorse.

4. Incoraggiare la cooperazione tra i diversi Paesi e territori che coesistono attorno al Mediterraneo e la condivisione di queste sfide.

5. Sostenere azioni innovative che contribuiscano allo sviluppo sostenibile delle aziende del settore vitivinicolo.

I prossimi passi

Alla fine di settembre 2022, dopo la pubblicazione delle Carte, i 4 Paesi hanno lanciato inviti a presentare progetti per ciascuna area in base alle rispettive specificità locali. Le aziende selezionate riceveranno un sostegno finanziario fino a 20.000 euro per la parte tecnica e 7.000 euro per la promozione delle loro pratiche ecologiche. “Il risultato atteso è la creazione di un’etichetta Vino delle aree protette del Mediterraneo”. Il nostro obiettivo è soprattutto quello di creare un marchio di riferimento che sia riconosciuto dai consumatori”, spiega Philippe Carbonnel. 

Questo programma virtuoso dovrebbe giungere a compimento nel 2023.

Anne Schoendoerffer, traduzione di Anna Monini

Fonti : https://www.facebook.com/OENOMED/, https://www.enicbcmed.eu/projects/oenomed?fbclid=IwAR2EvYYIr-3QXoIO12IdgnX9TEo91T6R3Z55gxwKTaP_KmdL4_R5WDwGDas,