Nell’ambito dell’Osservatorio europeo del mercato del vino biologico, l’Istituto CSA e gli organizzatori della fiera Millesime Bio hanno intervistato i consumatori francesi ed europei sulla loro percezione delle certificazioni ecologiche e sostenibili. Perché? Qual è la top 10? Quanto sono apprezzate? Qual è il territorio delle certificazioni? Alcuni dati sui risultati di questa indagine.
In breve
- Perché un sondaggio sulle certificazioni verdi e sostenibili?
- Qual è la top 10?
- Quanto sono apprezzate?
- Qual è il territorio delle certificazioni?
- Cosa si aspettano i consumatori?
Perché un sondaggio sulle certificazioni verdi e sostenibili?
Alla fine di gennaio 2021, Millésime Bio, la più grande fiera professionale del vino biologico del mondo, ha tenuto la sua 30° edizione. Sono veri pionieri di un tempo in cui solo pochi viticoltori hanno lottato per questo tipo di agricoltura rispettosa dei vigneti, dei terreni e delle persone. Oggi, tuttavia, esistono numerose certificazioni verdi. “Vogliamo sapere se i consumatori capiscono ciò che sta dietro questo tipo di certificazioni”, afferma Jeanne Fabre, viticoltore e presidente di Millesime Bio. Il pericolo maggiore, a suo parere, è: “avere un sacco di certificazioni e complicare gli sforzi fatti in campo ecologico e per lo sviluppo sostenibile”.
Qual è la top 10?
Per questo sondaggio online, 4.015 persone provenienti da 4 paesi (Francia, Germania, Belgio e Regno Unito) sono state consultate su 15 certificazioni francesi ed europee. Nella top 10 troviamo le seguenti certificazioni: AB, Eurofeuille, Senza solfiti aggiunti, Alto Valore Ambientale, Vegano, Vignerons engagés, Terra Vitis, Demeter, RSE, Vin méthode nature.
Quanto sono apprezzate?
Non sorprende che le certificazioni AB ed Eurofeuille siano ampiamente riconosciute dai consumatori francesi di vino. Infatti, il 96% riconosce la certificazione AB e l’87% dichiara di conoscerne il significato. L’82% riconosce Eurofeuille e il 62% dichiara di conoscerne il significato. In Francia, le certificazioni ecologiche sono quindi le più note e apprezzate. La situazione è simile anche negli altri paesi coinvolti nell’indagine, con punteggi che tuttavia oscillano: i francesi e i tedeschi sono più consapevoli delle certificazioni rispetto ai belgi e persino rispetto agli inglesi.
La certificazione “senza solfiti aggiunti” è al vertice della popolarità con il 55% di intervistati a sua conoscenza. La certificazione Alto Valore Ambientale è nota al 39% degli intervistati, Vegano al 37%, Vignerons engagés al 36%, Terra Vitis al 30%, Demeter al 27%, RSE al 25% e Vin Method Nature al 23%.
Qual è il territorio delle certificazioni
Agli occhi dei consumatori europei, la famiglia delle certificazioni ecologiche è apprezzata a seconda di criteri importanti come l’assenza di sostanze chimiche sintetiche, il rispetto dell’ambiente, la tutela della salute e l’affidabilità dei controlli, oltre alla qualità organolettica. Così, quando si incrociano i dati, le certificazioni biologiche si distinguono dagli altri tipi di certificazioni, portando il 61% degli intervistati a ritenere che sia motivato il fatto che un vino con certificazione ecologica sia più costoso di un vino non biologico.
Cosa si aspettano i consumatori?
Riduzione dell’impronta ambientale derivata dagli imballaggi, riduzione delle sostanze impiegate in campo enologico, compresi i solfiti, canali di distribuzione attenti ai produttori, se possibile all’interno di una piccola filiera… I consumatori di vino sono aperti a pratiche integrative e complementari al biologico. Infatti, come sottolinea Nicolas Richarme, presidente di Sudvinbio: “L’indagine dimostra che anche le certificazioni che estendono le procedure di accreditamento all’approccio ecologico creano fiducia. La loro crescita testimonia la maturità del settore biologico, in quanto consentono agli operatori che lo desiderano di seguire un percorso complementare. Infatti, molti vini Millésime Bio sono doppiamente certificati, il che permette di soddisfare la varietà di aspettative e gusti dei consumatori di oggi.”
Con o senza certificazione, i consumatori di vino sono propensi al biologico, il che non è nemmeno una sorpresa.
Anne Schoendoerffer, Tradotto da: Anna Monini, ©Eléonore H/AdobeStock
Fonti : MillésimeBio/Sudvinbio