Oltrepò Pavese, un nuovo distretto vitivinicolo da scoprire in Lombardia

I vigneti dell’Oltrepò Pavese sono un tesoro da scoprire. A solo 1 ora a sud di Milano, questo territorio è noto da tempo per l’ottimo rapporto qualità/prezzo dei suoi vini. Questo territorio offre una vasta gamma di vini di qualità, da degustare in un paesaggio irresistibile, fatto di colline, sorgenti di acqua termale e cantine speciali ed accoglienti. Ora andiamo a conoscere i vigneti, i vitigni e i vini di un luogo ideale per darsi all’enoturismo slow.

In breve:

  • I vigneti dell’Oltrepò Pavese
  • Vitigni: Pinot Nero e varietà locali
  • Una vasta gamma di vini DOP
  • Vivere il turismo slow all’italiana

I vigneti dell’Oltrepò Pavese

Situato in Lombardia, è il distretto vitivinicolo più a nord d’Italia.  Pavia, il capoluogo, si trova a soli 45 km a sud di Milano e la sua provincia confina con l’Emilia-Romagna e il Piemonte. La cosa curiosa è che l’Oltrepò Pavese è proprio “a forma di grappolo d’uva”, come fa notare Carlo Veronese, direttore di Tutela Vini Oltrepò Pavese, il consorzio che si occupa della tutela e della promozione dei vini DOC e IGP prodotti di questa regione.  Il direttore aggiunge: “Si trova esattamente a metà strada tra il Polo Nord e l’Equatore, cioè sul 45° parallelo, come Bordeaux, dove si producono i vini più importanti”.

Si estende su 440 chilometri di colline e i suoi 13.000 ettari circa di vigneti sono gestiti da 350 aziende, che producono in media 75 milioni di bottiglie all’anno. Ricordiamo che grazie alla sua consolidata tradizione cooperativa locale, questa regione è strettamente legata alla realtà delle cantine cooperative. I soci coltivano superfici di piccole dimensioni, in media pari a due ettari di terreno.

Vitigni: Pinot Nero e varietà locali

Con i suoi 3.000 ettari di terreni, il distretto dell’Oltrepò Pavese è in Italia il più importante per la produzione di uve di Pinot Nero, mentre nel mondo si trova al terzo posto. Secondo il direttore del consorzio, “il Pinot Nero è il portabandiera dei vini di qualità prodotti nella nostra regione”.  Gli altri vitigni, che costituiscono l’84% dei terreni coltivati a vite nella regione, sono: Croatina (4.000 ettari), Barbera (3.000), Moscato (500), senza contare i 1.500 ettari di Riesling italiano e tedesco. Si producono anche: Uva Rara, Ughetta/Vespolina, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Cortese Bianco, Malvasia e persino il “Müller-Thurgau” che si trova, tra l’altro, anche in Lussemburgo.

Una vasta gamma di vini DOP

7 denominazioni che caratterizzano il territorio: Casteggio, Oltrepò Pavese Pinot grigio, Pinot nero dell’Oltrepò Pavese, Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese, Oltrepò Pavese, Bonarda dell’Oltrepò Pavese and Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese

Se si trova tanto Pinot Nero è perché viene utilizzato nella composizione sia di vini fermi che di vini spumanti Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG Pinot Nero. Esso è ottenuto con il metodo noto come “classico”, lo stesso dello Champagne.  Il Pinot Nero è il paladino della qualità, soprattutto per quanto riguarda gli spumanti che appartengono alla fascia di prezzo compresa tra i 18 e i 25 euro. I vini prodotti dal viticoltore Luca Bellani dell’azienda agricola Ca’ di Frara costituiscono un ottimo esempio di queste bollicine. 

Vivere il turismo slow all’italiana

Le dolci colline di questo territorio si trovano tra i 300 e i 400 metri di altitudine. Sono i luoghi pieni di pace come questo che richiamano a sé il turismo slow, cioè l’attività di andare a visitare una cantina e conoscere da vicino la sua realtà. La cosa migliore da queste parti è farsi un bel giro a bordo di una bici elettrica. Secondo il consorzio: “tutte le cantine sono pronte a offrire degustazioni sia all’aperto che al proprio interno, su prenotazione. Per maggiori informazioni sul vino nell’Oltrepò Pavese seguite l’hashtag #enoturismo corrispondente a questa area geografica. Gli hashtag ufficiali sono #OltrepoDivino #oltrepowinelover #OltrepopaveseDOCG”.

Ciò che ci piace molto è anche la presenza di salami che invecchiano in cantina. E quando si degusta un vino, non è raro abbinarlo a uno di questi salami (salame di Varzi). Per non parlare dei formaggi della valle Staffora, il miele, lo zafferano, il tartufo nero, la ciliegia di Bagnaria, il peperone di Voghera, la zucca Berretina, le patate di montagna, e molti altri prodotti che sono un invito a gustare le specialità della cucina italiana. Per una perfetta armonia tra i piatti e i vini, dall’antipasto al dolce.

Anne Schoendoerffer, traduzione di Anna Monini

Fonti: www.consorziovinioltrepo.it/, Anne Schoendoerffer