Alla fine di giugno del 2023 è stato lanciato via Zoom “The Old Vine Registry”: il primo registro internazionale dedicato ai vigneti antichi, ospitato da Jancis Robinson MW. Si tratta di un invito a tutti i viticoltori del mondo che vogliono far crescere questo prezioso patrimonio di informazioni online. Ma a quale scopo? E a chi è rivolto? Scopri i dettagli di questo meraviglioso progetto cooperativo liberamente accessibile.
In breve
- Com’è nato l’Old Vine Registry?
- Come dare il proprio contributo ?
- Quali vigneti possono essere registrati?
- Quali sono gli obiettivi?
- A chi si rivolge e perché?
Com’è nato l’Old Vine Registry?
Tutto è iniziato con la famosa e affascinante Master of Wine (MW) Jancis Robinson. A partire dal 2000, Jancis e il suo gruppo hanno iniziato a scrivere articoli sul patrimonio di antichi vigneti. Con il tempo sono riusciti a creare un registro in un semplice foglio di calcolo. L’idea era di tenere traccia degli antichi vigneti e dei vini che essi producono, poiché sottovalutati e a rischio. I risultati sono evidenti: questi vigneti fanno parte del nostro patrimonio storico, culturale e scientifico. Allo stesso tempo dall’altra parte del mondo, in Sudafrica, Rosa Kruger (attuale fondatrice e presidente del progetto Old Vine) ha fatto lo stesso lavoro con i vigneti antichi di Città del Capo perché, come ha sottolineato durante la conferenza, in Sudafrica: “Non puoi vendere vino se i vigneti non sono registrati, e questo vale dal 1900.” Così, questo umile foglio di calcolo è andato arricchendosi nel tempo con nuove informazioni e adesioni. Questo processo ha poi visto un’accelerazione in seguito al lancio della Old Vine Conference da parte di Sarah Abbott MW.
Fino ad arrivare ad oggi, dove su www.oldvineregistry.org, con pochi click possiamo scoprire tutti i vigneti censiti. In Francia, ad esempio, il vigneto più antico registrato è del 1800. Si trova a Bordeaux e appartiene alla denominazione di origine Pessac Léognan.
Come dare il proprio contributo?
Ogni apporto è ben accetto. Potete registrare il vostro antico vigneto o uno di cui siete a conoscenza. È sufficiente compilare il modulo online per inoltrare la propria segnalazione per la relativa valutazione. Al fine di arricchire e dare impulso a questa banca dati occorre includere il maggior numero possibile di informazioni.
Quali vigneti possono essere registrati?
Per poter essere inseriti all’interno di questo registro, i vigneti devono avere almeno 35 anni. Questo requisito di età minima corrisponde ai criteri stabiliti da parte di diverse organizzazioni a livello mondiale, in particolare l’Old Vine Conference, la sudafricana Old Vine Project, Barossa Valley’s Old Vine Charter e molte altre.
Quali sono gli obiettivi?
L’obiettivo principale è quello di rendere questo registro la fonte più affidabile e specializzata sui vigneti e le cantine più antiche del mondo, ma anche di stabilire legami tra le persone e i vigneti per garantire, direttamente e indirettamente, la loro conservazione. Come sottolinea Alder Yarrow, blogger statunitense e redattore di jancisrobinson.com, “la gente deve provare i vini di questi vecchi vigneti, se non comprarli, altrimenti si rischia che non siano più redditizi e che vengano addirittura dismessi”.
A chi si rivolge e perché?
A chi segue una formazione in materia di vino e viticoltura, ai ricercatori, agli appassionati di vino, affinché possano sapere di più sulle eccellenze che hanno la fortuna di bere e per incoraggiarli a scoprire altri vini provenienti da vigneti antichi. Si tratta anche di un modo per mettere in contatto chi compra vino con chi si occupa dei vigneti, perché come sottolinea Tamlyn Currin, caporedattrice di JancisRobinson.com: “Amiamo queste storie legate ai vigneti antichi, perché sono davvero belle, ma soprattutto perché rappresentano un patrimonio straordinario. Questi vigneti sono resilienti. Hanno molte cose da insegnarci”.
Anne Schoendoerffer, traduzione di Anna Monini.
Fonte: www.oldvineregistry.org,©lorenza62/AdobeStock