Intorno ai vigneti istriani in Croazia

L’Istria con i suoi vigneti costituisce una destinazione unica. A due ore di viaggio da Venezia, nella parte nord-occidentale della Croazia, questi antichi vigneti sono oggi una realtà in piena fase di rinnovamento. Cogliamo l’occasione per andare alla scoperta di questi luoghi e per degustare il prodotto dei vitigni istriani.

In breve:

  • La penisola dell’Istria
  • I vigneti in Istria
  • Vitigni istriani
  • Un invito all’enoturismo

La penisola dell’Istria

Acque turchesi, colline, vigne terrazzate, ulivi, borghi medievali in cima alle colline, isole da sogno… lasciati prendere da questo paesaggio che circonda i vigneti della Croazia.  No, non siamo in Toscana o nel sud della Francia, ma in Istria, nel nord-ovest della Croazia. Circondata ad ovest dal Mare Adriatico, questa penisola confina con la Slovenia e l’Italia. Quando i croati parlano di questa regione, gli piace dire che si trova nel cuore dell’Europa, a metà strada tra l’equatore e il polo nord. Solo nel corso del secolo scorso, questa regione è passata dall’essere prima di nazionalità austro-ungarica, poi italiana, jugoslava e infine croata. Questa miscela di influenze spiegherebbe “perché i suoi abitanti si considerano prima di tutto istriani, anziché croati, sloveni o italiani. L’identità istriana è molto marcata e si riflette nei vini prodotti nel territorio di questa regione”.

I vigneti in Istria

La Croazia ospita 17.600 ettari di vigneti, occupati a loro volta da 1.575 produttori, dei quali 336 viticoltori/produttori superano i 5 ettari di proprietà. La produzione del paese per il 2022 è stata di 525.751 ettolitri, di cui il 76% di vino bianco, il 21% di vino rosso e il 3% di vino rosato.

E in Istria? Secondo Caroline Gilby, British Master of Wine: “L’Istria è la più piccola regione vitivinicola della Croazia, con soli 3.010 ettari, anche se una delle più famose”. Questo grazie, tra l’altro, alla collaborazione e all’incoraggiamento dei viticoltori che hanno creato l’associazione “Vinistra” nel 1994.  Oggi questa associazione riunisce la maggioranza dei rappresentanti del campo, con più di 120 membri.

Quali sono i suoi obiettivi? Migliorare e sviluppare la viticoltura e la vinificazione in Istria per diventare entro il 2030 la prima regione vitivinicola della Croazia.

Vitigni istriani

Qui a fare da star è un vitigno autoctono, comunemente noto come Malvasia, e in particolare il Malvasia istriano. Costituisce parte integrante dell’identità della regione e occupa solitamente il 70% dei vigneti.

Questo vitigno bianco offre aromi molto diversi a seconda del processo di vinificazione applicato. Per quanto riguarda i “Fresh malvasia”, non invecchiati in botte, il vino risulta potente in termini di acidità, intensità e sapidità. I vini invecchiati in botte, denominati “Aged malvasia”, offrono invece una maggiore complessità, con note floreali e di frutti gialli. Questo vitigno è utilizzato anche per vini arancioni, vini dolci e anche per lo spumante.

Per quanto riguarda i rossi, il vitigno autoctono principale è il Terrano.  Viene coltivato nella penisola istriana da oltre 600 anni. Nel XIX secolo era il vitigno più grande dell’Istria e copriva più dell’80% della superficie viticola. Oggi si estende su 250 ettari. Inizialmente si caratterizza per una certa tannicità, che poi cede il passo immediatamente a delicati aromi di frutti di bosco, con note di pepe.

Gli altri vitigni rossi della regione sono l’autoctono Refošk e gli internazionali Merlot e Cabernet sauvignon.

Un invito all’enoturismo

Questa penisola ricca di vini è un invito all’enoturismo. Il suo fascino si manifesta innanzitutto con la bellezza dei suoi paesaggi variegati tra la costa adriatica e i borghetti delle alture. Località come Motovun nell’entroterra, o Portec e le isole Brijuni sulla costa, sono luoghi magnifici dove la vita ha un sapore più dolce. La scelta è ampia: dalla vacanza culturale a quella naturalistica, dal relax in riva al mare alle degustazioni enogastronomiche. In questa penisola, la cucina mescola influenze mediterranee con quelle dell’Europa centrale. Unica e deliziosa, la cucina locale dà particolare risalto ai tartufi istriani. Anche l’offerta turistica è molto ricca. I vigneti si stanno aprendo al turismo enologico. Questo è il caso di Koslovic, dove è possibile degustare uno dei migliori vini locali su una collina con vista su vigne e uliveti istriani.

Anne Schoendoerffer, traduzione di Anna Monini, © PHANT/Adobestock

Fonti : https://vinistra.hr/en, https://concoursmondial.com/, Anne Schoendoerffer