I primi giorni di sole stanno facendo il loro ritorno e, insieme a loro, vediamo un sensibile aumento dei consumi di vini rosati. Dopo una fase di declino, il mercato mondiale sta ora vivendo una lieve ripresa. Nuove aree di espansione stanno emergendo, mentre le prestigiose denominazioni della Provenza consolidano la loro posizione nel segmento premium.
In breve:
- Dinamica del consumo e rinnovamento geografico
- Le uve del successo
- Il rosato di Provenza: un vino raffinato
Dinamica del consumo e rinnovamento geografico
Buone notizie: i vini rosati stanno ritrovando il loro splendore. “Dopo due anni di calo, il consumo è aumentato di 0,5 punti tra il 2021 e il 2022, raggiungendo 196 milioni di ettolitri a livello mondiale,” osserva Brice Amato, responsabile del polo economia e studi del Consiglio Interprofessionale dei Vini di Provenza (CIVP). Viceversa, “il consumo di tutti i vini fermi è diminuito del 2,6% nello stesso periodo e dell’11,1% negli ultimi 10 anni, mentre il vino rosato ha visto un aumento dell’1,8%.” Secondo l’ Osservatorio mondiale del rosato*, i principali paesi in cui il consumo di vini rosati è radicato stanno iniziando a vedere una diminuzione della domanda, con l’eccezione del Sudafrica. Nonostante la contrazione registrata nel 2021, la Francia (paese che rimane leader indiscusso) e gli Stati Uniti hanno visto un’attenuazione di questa tendenza negativa. “Con un consumo equivalente a circa 1 litro di rosato all’anno per persona, il mercato statunitense offre ancora un ampio margine di crescita. Gli statunitensi stanno abbandonando i vini dolci e liquorosi, preferendo i rosati secchi e leggeri” sottolinea Brice Amato. Inoltre, diversi Paesi stanno tornando a crescere, come il Canada. La grande tendenza per il 2022 è una diversificazione geografica, con un boom nei Paesi che finora hanno avuto un consumo ridotto di vini rosati, come l’Europa centrale e orientale, a partire dalla Romania, e l’area asiatico-oceanica.
Le uve del successo
Perché tanto entusiasmo? Con il suo gusto fresco e accessibile, il rosato ha saputo adattarsi a diverse occasioni di consumo e a pasti più leggeri, abbracciando le cucine di tutto il mondo; soprattutto perché ogni palato può trovare una bottiglia adatta ai propri gusti, grazie all’ampia varietà di vitigni, terroir e know-how. Il rosato non è solo il re dei picnic e degli aperitivi estivi: sempre più amato, si sta facendo strada anche nei menu dei ristoranti. Un esempio? Il successo del “Grain de Glace,” lanciato dai viticoltori della splendida penisola di Saint-Tropez nel 2009. Il successo del rosato è dovuto anche ad un miglioramento nelle tecniche di vinificazione: dal controllo della temperatura alla selezione dei lieviti, fino alla gestione dell’ossigenazione. Alcune annate vengono affinate in barrique e persino invecchiate. I 18 grands crus provenzali, classificati dal 1955, contribuiscono a quest’ascesa qualitativa. Lo stesso vale per il centro di ricerca e sperimentazione istituito a Vidauban (Var) nel 1999.
Il rosato di Provenza: un vino raffinato
Questa espansione della gamma è stata accompagnata da una differenziazione con bottiglie “signature” e un packaging innovativo, che rafforzano l’attrattiva del rosato e il suo fascino, splendidamente rappresentato sui social network. Infatti, a partire dal 2023, il CIVP ha deciso di rivolgersi ai millennials, appassionati di rosato dall’altra parte dell’Atlantico, con una nuova e accattivante campagna pubblicitaria. Questo posizionamento internazionale di alto livello è sostenuto da celebri ambasciatori e celebrità che hanno anche investito nel vino rosato. Sacha Lichine ha fatto scuola nel 2006, quando ha venduto Prieuré-Lichine per acquistare Château d’Esclans, trasformandolo in un prodotto di lusso. Da allora, molti hanno seguito il suo esempio. Brad Pitt e Angelina Jolie, Tony Parker, George Lucas, George Clooney, Ridley Scott, Kylie Minogue… E, come LVMH, diverse società conglomerate stanno estendendo la loro presenza in Provenza. È proprio quello che è successo a Pernod Ricard. Il 22 aprile 2024, l’azienda ha annunciato di aver firmato un accordo per l’acquisizione del domaine Aux Terres de Ravel, con l’obiettivo di sviluppare annate pregiate di Château Sainte-Marguerite, di cui è proprietaria insieme alla famiglia Fayard. Una febbre dell’oro rosato!
Florence Jaroniak, traduzione di Anna Monini
©_Laurentiu lordache/Adobestock
L’Osservatorio Mondiale del Vino Rosato è stato istituito nel 2002 dal Conseil Interprofessionnel des Vins de Provence (CIVP) e da FranceAgriMer in collaborazione con IWSR-Wine Intelligence. I risultati della nuova versione saranno pubblicati a fine giugno o inizio luglio.